domenica 21 aprile 2013

SCACCHIERA



KIASMA MUSEUM OF CONTEMPORARY ART

Helsinki, Finland, 1992-1998

Steven Holl Architects



 Il programma del concorso, bandito nel settembre del 1992, prevedeva la realizzazione di un museo d'arte contemporanea che fosse anche un forum per il contatto tra artisti e tra questi e il pubblico. Un museo il cui edificio avrebbe dovuto esprimere una "propria intrinseca artisticità", valorizzando il senso di una architettura le cui forme fossero espressione di una ricerca sperimentale e dentro al quale doveva essere creata una gamma di spazi espositivi caratterizzati da una precisa individualità. 

 L'area d'intervento si presentava difficile, un vuoto urbano a sud della baia di Töölö e dell'area ferroviaria di servizio ai dock di Jätkäsaari, Un'area dominata dalla presenza di importanti edifici pubblici, la stazione Centrale di Eliel Saarinen (1904-14), il Parlamento (J.S. Sirén, 1930), la stessa Finlandia Hall di Aalto e l'edificio delle Poste, proprio a fianco dell'area di progetto, rispetto ai quali, come chiedeva il
 bando, il nuovo museo avrebbe dovuto confrontarsi 
senza tuttavia cercare particolari connessioni .


I temi dell'intervento riguardano l'aprirsi prospettico delle visuali verso la Finlandia Hall e la baia di Töölö, il ridisegno dei margini della 
baia, che viene allungata verso sud, portando l'acqua ad attraversare il museo. La curvatura del corpo principale dell'edificio, mentre fa da fondale alla visuale dal prospicente giardino di Pikkuparlamentti e all'incrocio degli assi stradali che lo generano,offre il fronte principale al percorso del sole, proteggendo la piazza antistante e permettendo alla luce naturale di entrare all'interno mentre, con forma a imbuto, si allarga a inquadrare attraverso la testata vetrata la vista dell'edificio di Alvar Aalto, verso nord. 




L'intersecarsi del volume curvo con il corpo rettilineo fronteggiante la nuova piazza, che ricorda l'intrecciarsi di due mani come metafora di unione e separazione di due parti, diventa il fattore generativo dello spazio interno del museo. La trasparente hall vetrata a tutta altezza (dove si trova l'ingresso, marcato da una lunga pensilina di forme neoplasticiste) nasce dallo iato che si crea fra queste due realtà e perciò inevitabilmente separa e unisce i due tronconi dell'edificio.






Questo plastico evidenza come le stanze dedicate agli spazi espositivi (i volumi in bianco) lavorino in maniera differente all'interno dell'edificio


Interessante questo studio che esplica come la parte curva dell'edificio scaturisca da una singola sezione radiale che viene tagliata seguendo una curva nella parte anteriore e con un taglio secco verticale in quella posteriore